I CANTI, IL CIBO E IL FUOCO
A cura di
Annunziata Taraschi
“E tu apre ’ssi cascittë – e tu pijë ’ssi cellittë – e tu apre ’ssu cascionë – e tu pijë ’ssi dice ovë” (“E tu apri quei cassetti, e tu prendi quegli uccelletti, e tu apri quel cassone, e tu prendi quelle dieci uova”), intona il gruppo dei cantori accogliendo i doni offerti durante il giro di questua che si svolge alcuni giorni prima del 17 gennaio a Tossicia. Insieme a un buon bicchiere di vino li cellittë, dolcetti in pasta secca ripieni di marmellata d’uva, rappresentano l’offerta principale data in dono alle squadre di cantori e musicanti che girano di casa in casa per la questua in onore del “Signore degli animali”. Cantori e musicanti a cui ci affiancheremo nel giro di compiono il giro di questua per raccogliere i fondi e la legna necessari alla riuscita del momento culminante del rituale legato al culto di Sant’Antonio: la preparazione della catasta di legna e l’accensione del fuoco.

COSTO ESPERIENZA
PER PERSONA

gratuita

DATA
ESPERIENZA

25 gennaio 2025

LUOGO
ESPERIENZA

Tossicia
POSTI DISPONIBILI: 2
COMUNE DI Tossicia
LINGUA PARLATA: ITA, ENG
Secondo i racconti popolari, Antonio è un santo ctonio ossia legato alle profondità dell’Inferno, nel quale scese per liberare l’umanità dalle fiamme del peccato. In suo onore, in molti paesi d’Italia si incendia una grande pira di legna, sapientemente costruita a struttura piramidale per durare a lungo, simbolo del calore e della luce, che protegge dal buio e dall’ignoto di questo critico periodo dell’anno per chi possiede poco. Annuncia anche il ritorno della primavera. Le giornate si allungano, la vegetazione riprende timida la sua crescita. L’esperienza di accoglienza offerta si propone di far entrare i partecipanti in contatto profondo con il complesso processo di avvicinamento alla festa di Sant’Antonio abate e di preparazione del fuoco rituale. Due persone saranno guidate dallo staff di progetto in un percorso culturale pieno e coinvolgente, sabato 25 gennaio: la visita alla vicina frazione di Azzinano, dalle case decorate di murales, e la costruzione della pira di Sant’Antonio abate a Tossicia. Potranno mescolarsi al gruppo dei “fuochisti” coordinati dall’esperto Mario che, con sapiente maestria acquisita in decenni di partecipazione diretta al rituale, avvia e coordina la costruzione della colossale catasta di legna dedicata al santo del fuoco e degli animali domestici. Terminate le ultime fasi dell’accatastamento, si terrà la messa con benedizione degli animali e della pira da parte del parroco, con l’avvio ufficialmente della serata di festa. A questo punto ci si raccoglierà per l’emozionante rituale dell’accensione, per proseguire la serata fino a tardi, tra effluvi di vino e salsicce e la musica dei questuanti (link fuoco).
indefinibile, dalle 16,00
L’esperienza si attiverà solo se saranno raggiunti le due prenotazioni. Purtroppo per motivi logistici, non si possono accettare più di due ospiti.
L’esperienza è gratuita
Prenotazione possibile dal 1 Dicembre 2024
Abbigliamento caldo

INFO E PRENOTAZIONI

Contatta direttamente il proponente

+39 3294755884 nunzia.taraschi@sextantio.it Prenotazione possibile dal 1 Dicembre 2024

Annunziata Taraschi

Si laurea in Antropologia all’Università di Urbino “Carlo Bo”, con una ricerca sul culto di Sant’Antonio Abate nel versante orientale del Gran Sasso, confluita poi in una pubblicazione monografica dal titolo “Sant’Antonio Abate: il fuoco gli animali i canti” (2009). Ha collaborato con numerosi istituti di ricerca e università, curato pubblicazioni e allestimenti museali. Ha svolto ricerca sulla cultura materiale della Valle Siciliana per il Museo di Tossicia, Artigianato Arte Comunicazione. I temi trattati sono stati: artigianato del rame, del legno, tessitura e cucina popolare, svolgendo ricerca nei comuni di Tossicia, Colledara, Castelli, Isola del Gran Sasso e Montorio al Vomano. Alcuni risultati sono confluiti nel libro “L’antica cucina teramana”, pubblicato nel 2003. Per lo stesso Museo sta svolgendo uno studio sulla memoria orale di Tossicia, recuperata attraverso le foto familiari e interviste agli abitanti del Comune. Per la Sextantio Ospitalità Diffusa, in un contesto di sviluppo turistico basato sulla tutela del patrimonio minore, si occupa del recupero del dato antropologico, in particolare di antropologia del paesaggio, ricerca sugli spazi abitativi, sulle antiche tecniche di costruzione edile e sull’artigianato domestico. Per la stessa Sextantio si occupa inoltre di conservazione e trasmissione dei saperi legati al mondo tradizionale femminile: antiche pratiche tessili e di ricamo, intreccio di fibre naturali, lavorazione di filati, attraverso la collaborazione con le anziane artigiane e le giovani donne della Baronia di Carapelle.
Riti e pratiche sociali
Il fuoco di Sant’Antonio Abate a Tossicia

BENE ASSOCIATO ALL'ESPERIENZA